Strade e automobili diventano “smart”: Il parere del Garante sulla privacy degli automobilisti.

Gli oggetti “smart”

Viviamo in quelli che potrebbero essere definiti “smart years”: negli ultimi anni, infatti, la parola “smart” ha assunto un significato di gran lunga maggiore rispetto alla sua mera traduzione, “intelligente”.
Molti degli oggetti ormai entrati a far parte dell’uso comune delle persone hanno cambiato il loro nome. L’esempio più esplicativo è senza dubbio il telefono cellulare che, in pochi anni, è diventato “smartphone”, ma non solo: abbiamo gli smartwatch (orologi capaci di collegarsi ad Internet, comunicare con il nostro smartphone, rilevare il battito cardiaco, tracciare le fasi del sonno ecc…) fino ad arrivare al reggiseno smart, un reggiseno in grado di tracciare battito cardiaco, temperatura e riconoscere i primi sintomi di quello che potrebbe essere un tumore al seno.

Era inconcepibile, quindi, pensare che le automobili e le strade che percorriamo ogni giorno non assumessero, a loro volta, una connotazione “smart”. Ecco quindi che nasce il C-ITS, un sistema di trasporto intelligente in base al quale dal 2019 le autovetture in circolazione in Europa potranno “comunicare” tra loro e con altre infrastrutture di trasporto (segnaletica stradale, stazioni di trasmissione/ricezione) scambiandosi informazioni utili alla circolazione.

Strade e automobili diventano “smart”

La piattaforma C-ITS è un progetto della Commissione europea nato con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale, l’efficienza del traffico, il comfort di guida e di ridurre le emissioni inquinanti, aiutando l’automobilista a prendere le decisioni più opportune al verificarsi di determinati eventi esterni (ingorghi, incidenti stradali, condizioni metereologiche, lavori in corso).

L’adozione di tale sistema influirà significativamente sulla privacy degli automobilisti: la mole di dati raccolti e trattati, come lo stile di guida, la velocità, la direzione e la geolocalizzazione avrà un impatto notevole sui diritti fondamentali e sulla riservatezza.

Per questo motivo i Garanti Europei, riconoscendo le potenzialità positive di questo sistema, hanno approvato un parere su un sistema di trasporto intelligente.

Il parere, di cui è relatore il Garante italiano, rappresenta un primo, importante passo per tutelare, fin dalla fase di progettazione (“Privacy by Design”, art. 25 del GDPR), i dati personali impiegati da queste nuove applicazioni tecnologiche.

I punti salienti del parere

Nel parere sono specificati alcuni punti fondamentali che dovranno essere presi in considerazione per tutelare al meglio la privacy degli automobilisti:

  • Monitoraggio permanente: Il C-ITS, grazie alle capacità di trasmissione e ricezione dei veicoli sarà in grado di comunicare a qualsiasi veicolo “ricevente” e alle infrastrutture presenti sul percorso spostamenti e informazioni sugli stili di guida. Una forma di monitoraggio comportamentale permanente e diffuso che potrebbe generare un acuto senso di disagio nelle persone.
  • Possibilità di disattivazione: Un altro rischio per la privacy potrebbe derivare dalla mancanza di trasparenza. Attraverso i loro veicoli, gli automobilisti sarebbero di fatto dei “trasmettitori” continui. Devono essere quindi pienamente consapevoli delle caratteristiche del trattamento operato dalla piattaforma e dagli altri soggetti con i quali scambiano dati nell’ambiente C-ITS (altri veicoli, produttori di automobili, gestori di strade, altri soggetti pubblici o privati) e di come questi ultimi elaborano le informazioni che ricevono. Per questo motivo, all’automobilista dovrà essere data la possibilità di scegliere quali dati fornire e quella di poter disattivare del tutto il sistema.
  • Innalzare il livello di controllo sui dati e vietare la creazione di un database centralizzato: La scelta di trasmissione peer-to-peer comporta la ricezione dei messaggi da un numero illimitato di soggetti, le cui intenzioni e capacità tecnologiche non sono e non possono essere conosciute dall’automobilista. Ciò provoca un’asimmetria informativa tra i “mittenti” e i “ricevitori”.

E’ necessario, inoltre, indicare chiaramente i periodi di conservazione dei dati elaborati da tutte le parti coinvolte nella piattaforma C-ITS.

Leggi qui il parere del Garante.

 

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