Di Tonio Di Domenico, Senior Sales Manager presso Compet-e.
L’ispirazione per il primo esperimento di associare la musica ai temi in ambito GRC utilizzando ‘The turn of a friendly card‘ di Alan Parsons Project è stata quasi immediata dato il tema portante del concept album. Se volete potete trovare qui la prima parte dell’articolo precedente.
Mi sono cimentato di nuovo con questo gioco cercando nella mia musica preferita un rimando ai temi professionali di cui mi occupo. Ho provato ad essere più creativo relativamente alla scelta musicale, non immediatamente associabile al tema GRC, e più conciso rispetto ai due lunghi articoli precedenti che si riferivano rispettivamente ai due lati di un intero LP. Ho scelto quindi una singola canzone, una delle più belle mai scritte nella musica rock, grazie ad una combinazione perfetta di musica e parole. Si tratta di Hotel California che credo a quasi tutti sarà capitato, anche distrattamente, di aver ascoltato una volta nella vita alla radio. Cosa ha a che fare il capolavoro degli Eagles del ’77 con i rischi di terza parte? Cominciamo…
Inizia il viaggio. Abbiamo scelto la Terza Parte migliore?
L’intro della canzone ha diversi punti in comune con le fasi iniziali di una relazione tra il cliente e la (potenziale) 3a parte. Siamo alla ricerca di qualcuno che soddisfi un nostro fabbisogno e che faccia qualcosa per noi. Già intravediamo la meta della nostra selezione e con essa la soluzione alle nostre esigenze. Possiamo finalmente cominciare a rilassarci… qualcuno farà il lavoro per noi (On a dark desert highway, cool wind in my hair. Warm smell of colitas rising up through the air … Up ahead in the distance, I saw a shimmering light. My head grew heavy and my sight grew dim, I had to stop for the night).
Al tempo stesso però, si insinua il dubbio che la scelta possa rivelarsi sbagliata (There she stood in the doorway, I heard the mission bell. And I was thinkin’ to myself, “This could be heaven or this could be hell”).
I dubbi però svaniscono con le efficaci rassicurazioni del potenziale fornitore sulle sue capacità di rispondere alle nostre esigenze ed aspettative (Welcome to the Hotel California, Such a lovely place, such a lovely face; plenty of room at the Hotel California, any time of year you can find it here).
Ma abbiamo valutato con attenzione i rischi?
La relazione tra le parti comincia ed in effetti le cose inizialmente sembrano andare per il verso giusto. Tuttavia, alla nostra prima richiesta un po’ più complessa del solito, il servizio sembra mostrare dei limiti (So I called up the Captain, “Please bring me my wine”, he said, “We haven’t had that spirit here since 1969”).
Potremmo aver trascurato di analizzare bene le caratteristiche della 3a parte. Forse il nostro processo di analisi dei rischi non è stato efficace nel qualificare alcuni aspetti di cui ci accorgiamo solo adesso (Her mind is Tiffany-twisted, she got the Mercedes-Benz, She got a lot of pretty, pretty boys that she calls friends. How they dance in the courtyard, sweet summer sweat).
Tuttavia, è difficile accettare di aver commesso un errore valutazione e siamo portati a nascondere la verità e giustificare i disservizi. Ma per quanto potremo farlo? (Welcome to the Hotel California, such a lovely place, such a lovely face; they’re livin’ it up at the Hotel California, what a nice surprise, bring your alibis).
Ora come ne usciamo?
Quando purtroppo ci accorgiamo dell’errore fatto nella scelta della 3a parte è troppo tardi. Cerchiamo una soluzione per un accordo che si è dimostrato una trappola. (“We are all just prisoners here of our own device”).
Non solo abbiamo fatto una scelta che si è rivelata sbagliata. Non siamo stati neanche lungimiranti nel prevedere una via di uscita o la possibilità di un’alternativa alla fornitura del servizio. Tutto quello che facciamo per risolvere il problema non fa altro che riportarci indietro. (I had to find the passage back to the place I was before. “Relax, ” said the night man, “We are programmed to receive. You can check out any time you like, but you can never leave”).