Gestione del rischio o speranza di pescare una carta favorevole? – LATO A

Di Tonio Di Domenico, Senior Sales Manager presso Compet-e.

Era da un po’ di tempo che volevo scrivere un articolo su un tema inerente l’ambito Governance Risk e Compliance (GRC) ma volevo farlo in modo ‘leggero’ non avendo alcuna pretesa accademica o competenza consulenziale specifica. Avrei voluto farlo parlando della mia esperienza sul campo maturata nelle aziende di cui sono stato dipendente e con quelle con cui ho lavorato in qualità di fornitore di soluzioni tecnologiche. Tuttavia, non mi sembrava un approccio particolarmente interessante per un lettore di LinkedIn che certamente può trovare articoli e post specialistici ben più autorevoli su casi reali e best practice.

L’idea di questo articolo mi è venuta grazie ad alcuni miei nuovi colleghi di Compet-e Srl che mi hanno ispirato a trovare la ‘scusa narrativa’. Ho scoperto con loro una forte passione condivisa non solo per la musica ma anche per gli stessi gruppi e generi musicali.

Ecco perché ho deciso di parlare di Risk Management ispirandomi ad uno dei miei dischi preferiti: The turn of a friendly card di The Alan Parsons Project. Il disco è un classico concept album, come andava molto in voga soprattutto nella musica progressive rock degli anni ’70. Il tema centrale su cui ruota l’intero LP è quello del gioco d’azzardo. Ho pensato di parafrasare i vari brani (i cui titoli originali sono riportati di seguito) reinterpretandone il senso: dal rischio dell’azzardo per un giocatore alla gestione del rischio per una organizzazione.

Spero troverete l’articolo calzante ed interessante dal punto di vista del Risk Management. Sarò ancora più soddisfatto se vi avrò incuriosito ad ascoltare questo disco pubblicato nel 1980. Buon ascolto… anzi, buona lettura!

LATO A

May be a price to pay

Il brano è ambientato in una casa dove un padrone/stregone si assenta/si addormenta ed i suoi servitori/apprendisti, facendo qualcosa di sbagliato, causano un problema che poi non riescono più a sistemare (While the master was riding the servants decided to play). Non solo, qualunque cosa stia succedendo non è chiara e nessuno ne è consapevole (Whatever’s happening nobody else is aware). Quindi i servitori/apprendisti si sentono impotenti rispetto al problema che hanno creato (There’s evil brewing, getting out of control).


Più che una cattiva gestione del rischio sembra di essere di fronte ad una organizzazione non preparata a gestire la crisi derivante dalla materializzazione di un rischio. Il Management ha mancato nel suo ruolo di supervisione e controllo e qualcuno ha fatto qualcosa di sbagliato o che è sfuggito di mano. Questo può sempre succedere ma quello che invece non dovrebbe mai accadere in un’organizzazione sono l’impreparazione e la disorganizzazione nella gestione della crisi.

Games people play

Lo scenario descritto nel brano fa riferimento ad un contesto familiare dove per i genitori non sembra più esserci uno scopo perché i figli, ormai grandi e cresciuti, li hanno lasciati soli. La prospettiva di una vita monotona e solitaria (Ain’t gonna spend the rest of my life, Quietly fading away) li spinge verso l’allettante mondo del gioco d’azzardo. Si preferisce lasciare le certezze della propria esistenza attirati dal possibile raggiungimento di obiettivi probabilmente irrealistici (If I promise you the moon and the stars, Would you believe it).


I rischi sono un fatto inevitabile per le organizzazioni anche perché spesso il rischio nasconde un’opportunità. Tuttavia, nessuna organizzazione dovrebbe rischiare o avventurarsi in nuove iniziative per ‘il solo gusto di farlo’. Il modo con cui si intraprendono nuove iniziative dovrebbe essere sempre razionalizzato con chiari, realistici e misurabili obiettivi di business e da corrispondenti soglie massime di accettazione del rischio.

Time

La canzone sembra un po’ fuori tema rispetto alla struttura complessiva dell’album, sia per il testo sia per lo stile musicale. Un brano romantico e malinconico sull’ineluttabilità dello scorrere del tempo e sull’impossibilità di prevedere gli eventi futuri (Who knows when we shall meet again, if ever). Forse proprio quest’ultimo concetto rappresenta un piccolo legame col mondo del Risk Management.

I don’t wanna go home

Questo brano è l’alter ego pessimista del precedente Games People Play. Dove prima ci si era addentrati nel mondo dell’azzardo in modo inconsapevole e irrazionale, sperando in ricompense e soddisfazioni, qui viene subito messo in chiaro che non ci sono speranze di successo (Surely you know you can’t win, You should’ve never have come near this place, You should have stayed outside). Ciononostante, la certezza del fallimento non è sufficiente a farci desistere ed andiamo incontro a quello che sembra un destino ineluttabile (I’m like a washed up rag, tattered and torn, I wish I’d never been born, And I’m so afraid of being on my own, but I don’t wanna go home).


Questa situazione di inerzia non è così rara nelle organizzazioni magari senza arrivare ad una crisi esiziale. Si sono intraprese una o più iniziative di business le cui opportunità si stanno purtroppo trasformando solo in rischi. Sebbene le cose non vadano nel verso giusto, dinamiche ‘politiche’ e di sociologia organizzativa impediscono di cambiare rotta. Alle volte è addirittura necessario arrivare a vedere le perdite materializzate nei bilanci e a dover cambiare il management per rimettere in carreggiata l’organizzazione.

The gold bug

Questo è un brano strumentale e quindi non c’è un testo da reinterpretare in chiave Risk Management. Ci sono però due curiosità:

  1. ll titolo rimanda ad un racconto di Edgar Allan Poe (Lo scarabeo d’oro) a conferma della nota passione per lo scrittore gotico-romantico americano a cui The Alan Parsons Project dedicarono il loro intero album di esordio del 1976.
  2. Il brano fu utilizzato da un noto marchio italiano di liquori negli anni ’80 per pubblicizzare il proprio brandy.

Con The gold bug termina il lato A dell’album. Datemi il tempo di girare l’LP sul giradischi e la prossima settimana scopriremo il lato B. Nel frattempo se avete commenti sarà un piacere leggerli insieme a voi.

Continuate a seguirmi…

 

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