Il registro delle opposizioni – entra in vigore domani il provvedimento che punta a mettere fine al telemarketing selvaggio, non sarà facile però rispettare i tempi.

Il nuovo regolamento del Registro Pubblico delle Opposizioni è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 gennaio 2022, ed entrerà in vigore a partire da domani, mercoledì 13 aprile 2022. – Qui il testo del decreto.

Gli utenti che non desiderano ricevere chiamate di telemarketing potranno iscrivere anche i loro numeri di telefonia mobile al Registro, ad oggi possibile solo per i numeri fissi.

Per anni ci siamo battuti contro il telemarketing aggressivo, vero e proprio tormento per milioni di cittadini. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del regolamento del nuovo Registro delle opposizioni, ora, i consumatori hanno uno strumento in più per potersi difendere da vere e proprie molestie da parte di società che non rispettano i requisiti minimi della privacy”, sottolinea la deputata del MoVimento 5 Stelle in commissione Trasporti e Telecomunicazioni Mirella Liuzzi.Le società di telemarketing hanno tempo 120 giorni per adeguarsi alle nuove norme che prevedono, tra l’altro, il divieto di effettuare chiamate verso i numeri cellulari. Una novità importante che, di fatto, rafforza il diritto di milioni di consumatori a veder riconosciuto il loro diritto alla privacy. I cittadini ora potranno chiedere di inserire nel Registro delle opposizioni il loro numero di cellulare mentre le società di marketing dovranno adeguare le loro tecnologie alle nuove norme. Un risultato del quale il MoVimento va molto fiero dopo essersi battuto senza sosta per veder riconosciuti i diritti dei consumatori”.

 

Il “vecchio” Registro delle opposizioni

Il Registro Pubblico delle Opposizioni – istituito con il D.P.R. n° 178/2010 e aggiornato con il D.P.R. n° 149/2018 – è un servizio gratuito per l’utente che permette di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie dei numeri di telefono di cui si è intestatari e dei corrispondenti indirizzi postali associati, presenti negli elenchi pubblici, da parte degli operatori che svolgono attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea.

 

A COSA SERVE?

Con il RPO è possibile bloccare il trattamento dei propri dati personali, presenti negli elenchi telefonici pubblici, da parte degli operatori che utilizzano tali elenchi per svolgere attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea. L’opposizione non annulla la validità dei consensi per contatti con finalità commerciali, rilasciati direttamente dagli utenti alle singole società, fermo restando il diritto di opposizione di cui all’art. 21 del Regolamento (UE) 2016/679.

 

COME FUNZIONA?

L’utente può richiedere l’iscrizione, l’aggiornamento dei dati e la revoca al RPO tramite quattro modalità: web (compilazione di un modulo elettronico), telefono (chiamata al numero verde RPO) email (invio tramite posta elettronica di un apposito modulo), raccomandata. L’operatore di telemarketing che utilizza i dati presenti negli elenchi telefonici pubblici è tenuto a verificare con il RPO le liste dei potenziali contatti, tramite una serie di servizi disponibili sul sito.

 

L’ABBONATO

Per abbonato telefonico si intende l’utente – ovvero qualunque persona fisica, persona giuridica, ente o associazione – intestatario di un numero di telefono presente negli elenchi telefonici pubblici. Al fine di non ricevere comunicazioni commerciali indesiderate, l’abbonato può opporsi al trattamento dei propri dati, effettuato mediante telefono e/o posta cartacea, iscrivendo gratuitamente il proprio numero di telefono al RPO.

L’OPERATORE

È qualunque soggetto, persona fisica o giuridica, che – in qualità di titolare del trattamento dei dati personali – intende svolgere attività di marketing mediante il telefono e/o la posta cartacea, utilizzando i dati degli utenti presenti negli elenchi telefonici pubblici (numeri di telefono ed eventuali indirizzi di posta associati). L’operatore è tenuto a registrarsi al RPO e a comunicare la lista dei numeri che intende contattare.

IL GESTORE

La realizzazione, la gestione e la manutenzione del Registro Pubblico delle Opposizioni – istituito con il D.P.R. n. 178/2010 ed esteso alla posta cartacea con il D.P.R. n. 149/2010 – è stata affidata dal Ministero dello Sviluppo Economico alla Fondazione Ugo Bordoni attraverso un contratto di servizio che ne sottolinea la natura di ente terzo, indipendente e impegnato in attività di pubblico interesse.

LE SANZIONI

La violazione del diritto di opposizione degli utenti – ovvero la mancata osservanza del RPO da parte degli operatori di telemarketing – è disciplinata dall’art. 83, par. 5, del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati – Regolamento (UE) 2016/679, che prevede l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie fino a 20 milioni di Euro o per le imprese, fino al 4 % del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente.

 

Come funziona il nuovo Registro delle Opposizioni

L’articolo 7 del decreto stabilisce che “ciascun contraente può chiedere al gestore del registro che la numerazione della quale è intestatario o il corrispondente indirizzo postale, riportato nei medesimi elenchi, siano iscritti nel registro per opporsi al trattamento di tali dati per fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale, effettuato mediante operatore con l’impiego del telefono o della posta cartacea nonché mediante sistemi automatizzati di chiamata o chiamate senza operatore”, quindi incluse le chiamate con robocall. L’iscrizione avviene gratuitamente secondo le seguenti modalità: mediante compilazione di apposito modulo elettronico sul sito web del gestore del registro; mediante chiamata, effettuata dalla linea telefonica con numerazione corrispondente a quella per la quale si chiede l’iscrizione nel registro; mediante posta elettronica. In qualsiasi momento sarà possibile revocare la propria opposizione nei confronti di uno o più operatori. “Le modalità tecniche e operative di iscrizione nel registro possono essere ulteriormente definite con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentiti il Garante per la protezione dei dati personali e, per quanto di competenza, il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri, al fine di migliorare l’accesso al servizio e nel rispetto dei parametri e delle specifiche tecniche che garantiscono il funzionamento del medesimo registro”.

 

Campagne per informare gli utenti

Il decreto stabilisce inoltre che il Ministero dello sviluppo economico e la Presidenza del Consiglio dei ministri, in collaborazione con il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, “realizzano e promuovono una campagna informativa rivolta ai contraenti, da attuare nel corso del primo semestre di funzionamento del registro a partire dalla sua effettiva realizzazione, idonea a favorire la piena consapevolezza dei loro diritti e delle modalità di opposizione al trattamento di dati per fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale”.

 

Operatività davvero entro fine luglio?

Riguardo all’operatività del Registro, l’articolo 14 del decreto stabilisce che il Dpr 178 del 2010 – cioè il provvedimento che istituì il Registro per le numerazioni fisse – è abrogato a decorrere dalla data di operatività del registro stesso e comunque dal 31 luglio 2022. Spetterà al Ministero dello sviluppo economico il compito di provvedere alla realizzazione e gestione del registro anche attraverso soggetti terzi.

Il soggetto terzo in questione non potrà che essere la Fondazione Bordoni che ha attualmente in capo il registro per le numerazioni fisse. Tra il dire e il fare bisognerà però fare i conti con le questioni operative: consultazione pubblica con gli operatori, audizioni formali con i soggetti coinvolti, messa a punto del regolamento tecnico e stipula della convenzione con la Fondazione. La deadline del 31 luglio dunque vale sì per l’abrogazione delle attuali norme in vigore ma non garantisce l’operatività del nuovo registro.

Dopo anni di attese, ritardi e provvedimenti del tutto inutili e inattuati, finalmente si intravede uno spiraglio di luce sul fronte della tutela degli utenti dalla piaga del telemarketing selvaggio – commenta il Responsabile Privacy del Codacons, Gianluca Di AscenzoStaremo a vedere come il nuovo regolamento influirà sul settore del telemarketing e monitoreremo con attenzione il comportamento di aziende e call center, vigilando sul loro operato. La nostra speranza è che le sanzioni verso gli operatori che non si atterranno alle regole, previste dal nuovo Regolamento, possano rappresentare un valido deterrente per mettere finalmente la parola fine alle telefonate commerciali indesiderate. Per tale motivo controlleremo come le società si adegueranno alle nuove disposizioni, e denunceremo qualsiasi violazione a danno degli utenti”.

 

I controlli del Garante privacy

Il provvedimento stabilisce inoltre che “il gestore assicura l’accesso al registro da parte delle pubbliche amministrazioni, ove previsto dalla normativa vigente, e da parte del Garante per la protezione dei dati personali, al fine di eseguire i controlli sull’organizzazione e sul funzionamento del registro stesso, nonché per ogni altra verifica o ispezione che risulti necessaria secondo quanto previsto dal GDPR e dal Codice”.

Il Garante per la privacy è spesso intervenuto sulla questione. Per questa ragione esiste una sezione specifica del sito del Garante dedicato alla tematica, dove trovare informazioni utili per opporsi alle chiamate di telemarketing e le eventuali azioni da intraprendere se si continuasse a ricevere chiamate indesiderate. Qui tutte le informazioni.

 

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