Meta ha mandato una lettera alla Sec (La Securities and Exchange Commission è l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori) in cui dice che “in mancanza di regole sul flusso di dati fra Europa e Stati Uniti, Meta non potrebbe più offrire servizi in Europa come Instagram e Facebook”.
Ovviamente questa dichiarazione è stata presa dalla stampa come un fatto e ha causato quindi il panico generale.
“Facebook e Instagram lasciano l’Europa” causando così il panico – soprattutto tra gli utenti che utilizzano questi social network per lavoro.
Meta infatti ha smentito dicendo che “non abbiamo piani o desideri di lasciare l’Europa” – e qui 300 milioni di utenti hanno tirato un respiro di sollievo. Ma con ancora un po’ di amaro in bocca.
Il tema dei trattamenti dei dati è reale e deve essere affrontato e risolto.
Europa e USA avevano un accordo per l’utilizzo di dati europei su server americani: il Privacy Shield.
Il documento però è stato invalidato dalla Corte di Giustizia Europea un anno e mezzo fa e ne abbiamo parlato in questo articolo.
Il motivo? Non soddisfa i requisiti del GDPR.
Da allora non ci sono stati altri accordi. Ecco perché Meta sta spingendo per velocizzare il processo.
È ovvio che allineare il metodo di gestione del flusso dei dati fra Europa e USA non sarà semplice, tutt’altro.