Il Comune di Ravenna ha tracciato i positivi al Covid-19 tramite la geolocalizzazione

Il servizio è attivo dall’inizio della pandemia: prevede l’invio del dato di posizione dello smartphone della persona positiva alla centrale operativa della polizia locale della città di Ravenna.

Il suddetto comune è finito sotto la lente del Garante della privacy, per aver usato un servizio di geolocalizzazione, al fine di verificare il rispetto della quarantena delle persone positive al Covid-19. Nonostante funzioni su base volontaria, ha sollevato diverse polemiche relative al presunto trattamento dei dati personali così raccolti dal comune, per questo il Garante ha deciso di aprire un’istruttoria sul caso.

 

“In relazione alle recenti notizie di stampa secondo le quali la polizia locale di Ravenna tratterebbe dati personali relativi alla geolocalizzazione dei soggetti positivi al Covid-19 per verificare il rispetto della misura dell’isolamento – scrive il Garante – il Comune dovrà far pervenire all’Autorità ogni elemento utile alla valutazione del trattamento dati effettuato.”

 

Nello specifico, l’amministrazione dovrà fornire informazioni dettagliate rispetto alle modalità del trattamento dei dati, alle applicazioni e agli strumenti usati per il funzionamento del sistema di controllo, alle modalità e alla durata temporale della conservazione dei dati. Il comune dovrà quindi dimostrare di aver rispettato i principi di proporzionalità e di minimizzazione del trattamento, come previsto dalle normative nazionali ed europee.

Infine, dovrà anche indicare quali misure tecniche e organizzative sono state adottate per garantire un adeguato livello di sicurezza al trattamento e alla conservazione dei dati.

Le autorità locali, riporta il Corriere di Bologna, hanno difeso il servizio, sostenendo come non si tratti di un tracciamento generalizzato delle persone in quarantena, ma di una semplice alternativa alla verifica in presenza, che le persone possono accettare o rifiutare.

 

“Chi viene selezionato per il controllo è totalmente consapevole e consenziente di quello che gli viene proposto.”
Ha dichiarato il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale.

 

Pertanto, il Comune ha fatto sapere di non essere intenzionato a sospendere l’opzione di verifica tramite la geolocalizzazione.

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