Attivazione di Sim Card senza il consenso dell’interessato: il Garante Privacy interviene

A seguito dell’uso illegittimo di alcune informazioni presenti su un documento d’identità di un utente, due sim telefoniche sono state attivate a sua insaputa. L’attivazione di sim a nome di una persona senza la sua autorizzazione è considerata una violazione della privacy. Il Garante privacy italiano ha emanato una sanzione di oltre 90.000,00 verso la rete di vendita della società telefonica per trattamento illecito di dati personali.

 

Attivazione illecita

Un utente ha ricevuto due mail e un sms di notifica da parte di una compagnia telefonica, scoprendo così che un rivenditore aveva attivato due sim ricaricabili a lui intestate, senza che ne fosse a conoscenza.

L’interessato ha ricostruito la vicenda ed è riuscito a comprendere che le due sim erano state attivate a seguito dell’utilizzo di una fotocopia poco leggibile della sua carta d’identità.

È emerso, inoltre, che era stato indicato anche un codice Iban per gli addebiti delle utenze, rivelatosi inesistente, ma riconducibile ad un istituto di credito vicino alla propria abitazione.

L’utente ha richiesto subito il blocco delle due sim card alla compagnia telefonica – la quale si è dichiarata estranea all’accaduto- e, successivamente, ha fatto denuncia all’autorità giudiziaria.

 

Illeciti e Garante della Privacy

Oltre alla querela sporta sia alla rete di vendita che alla magistratura ordinaria, il diretto interessato ha altresì esposto una segnalazione al Garante della privacy.

Nel corso dell’attività istruttoria dell’Autorità, sono emerse due violazioni rilevanti:

  • Il rivenditore non si era occupato di identificare il cliente attraverso un documento di identità in originale. Il garante sostiene che questa sia la procedura obbligatoria prevista dal protocollo della compagnia telefonica. In aggiunta, è risultato che non erano state eseguiti ulteriori controlli circa la liceità dei dati acquisiti;

 

  • La società di appartenenza del rivenditore non ha fornito all’autorità le informazioni e i documenti richiesti nel corso dell’istruttoria, oltre a non aver fornito spiegazioni all’interessato circa le modalità di ottenimento della fotocopia del documento d’identità.

Attualmente, quest’ultimo punto, sembrerebbe non essere ancora stato chiarito.

 

 

Sanzioni applicate

I casi di attivazione illecita di Sim card sono, ancora ad oggi, molto frequenti. L’utilizzo di informazioni personali – senza autorizzazione da parte dell’interessato – per attivare una sim del cellulare è considerato come violazione della normativa in materia di privacy.

In questi casi, il Garante per la protezione dei dati personali predispone severe sanzioni amministrative per contrastare il fenomeno dell’attivazione di schede telefoniche a nome di clienti ignari da parte di rivenditori. Al fine di limitare gli abusi, l’autorità aveva già agito parecchi anni fa con un provvedimento generale sui “servizi telefonici non richiesti”. In modo specifico, era stato richiesto agli operatori delle reti di vendita di adoperare procedure scrupolose per rilevare, in maniera tempestiva, le intestazioni multiple di schede ad una medesima persona. Questa condotta, infatti, è un chiaro segnale di comportamenti considerati sospetti e possibilmente fraudolenti.

Questi fenomeni possono avere risvolti in ambito penale, sfociando conseguentemente in reati di natura associativa. In questo caso specifico, il Garante ha rilevato la gravità e il carattere delittuoso delle violazioni.

Pertanto, è stata irrogata alla società di vendita un’ammenda del valore di 90.000,00 €. Invece, per quanto riguarda la compagnia telefonica, non è emersa nessuna tipologia di viola

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