Totem pubblicitari nelle stazioni: esiste un occhio occulto al loro interno.

Sapevate che all’interno dei totem pubblicitari, presenti nelle maggiori stazioni ferroviarie italiane, è nascosta una videocamera che analizza la reazione dei passanti di fronte agli stessi?

Tale tecnologia permette di:

  • determinare la presenza di un volto umano nell’area ripresa;
  • rilevare il tempo di permanenza di fronte alla pubblicità, ovvero il tempo di persistenza di un certo volto nel campo visivo del sensore;
  • fornire alcune informazioni (con un certo grado di approssimazione) desunte dalle caratteristiche del volto quali: sesso, fascia d’età, distanza dalla colonnina;
  • effettuare analisi statistiche volte ad individuare il livello di gradimento dei diversi messaggi pubblicitari.

La presenza di un volto verrebbe rilevata attraverso algoritmi di face detection e non di face recognition che consentirebbero quindi di rilevare (genericamente) la presenza di un volto umano senza però identificarlo attraverso caratteristiche biometriche specifiche di quel volto. I dati biometrici, parlando in ambito GDPR, rientrano nella categoria di “dati personali particolari” e necessitano di una particolare attenzione nel trattamento.

In particolare, è stato chiarito che, nel caso in cui una persona si trovi a passare più volte di fronte al sensore, il suo passaggio sarebbe comunque “dimenticato” dal programma non appena lasciato il cono di visibilità del sensore e poi nuovamente contato al successivo passaggio.

Quai dati vengono raccolti?

I dati memorizzati, per ogni volto individuato di fronte allo schermo, sono:

  • numero sequenziale per il pacchetto di dati;
  • identificativo dell’apparato che ha prodotto il pacchetto di dati;
  • data e ora di arrivo dello spettatore;
  • tempo di presenza dello spettatore;
  • tempo di attenzione prestata dallo spettatore;
  • sesso e fascia d’età dello spettatore;
  • distanza dello spettatore dal totem;
  • stima dell’espressione facciale, quantificata in 5 livelli da felice a triste.

Proprio per la natura del sistema che sembrava impostato per non trattare dati personali, l’azienda aveva superato, nel 2012, la verifica del Garante.

Da un controllo successivo, però, il Garante ha constatato che l’apparecchiatura installata per effettuare l’analisi del volto di chi osserva gli annunci promozionali, anche se in locale e per un brevissimo lasso di tempo prima della immediata sovrascrittura delle immagini, effettua comunque un trattamento di dati personali funzionale all’analisi statistica dell’audience.

Per questi motivi, con l’istruttoria [doc. web n.7496252] avviata per approfondire alcune segnalazioni e articoli di stampa che lamentavano i potenziali rischi di tracciamento o monitoraggio da remoto dei viaggiatori, il Garante ha prescritto alla società di collocare presso ogni totem installato un cartello che segnali la presenza della telecamera e che riporti gli elementi essenziali relativi al trattamento dei dati effettuato.

Tale informativa sintetica dovrà inoltre contenere i riferimenti all’informativa completa – anche tramite un apposito QR Code – sul sito internet della società.
Inoltre, dovrà essere effettuato un controllo sistematico delle tecnologie usate nei totem, per individuare eventuali malfunzionamenti e accessi non autorizzati che potrebbero ledere la privacy dei viaggiatori.

 

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