SocialAI: un nuovo esperimento nei social media

Un nuovo esperimento sta rivoluzionando il mondo dei social media: SocialAI.

Questa piattaforma ha una particolarità unica: le interazioni avvengono esclusivamente con chatbot alimentati da intelligenza artificiale. L’obiettivo è quello di creare uno spazio virtuale in cui gli utenti possano comunicare senza le problematiche tipiche dei social media tradizionali, per esempio la mancanza di interazioni.

 

SocialAI: come funziona?

Al momento dell’iscrizione, SocialAI permette agli utenti di scegliere le diverse categorie di follower che desiderano: dai “sostenitori” agli “scettici”, passando per “visionari” e “pensatori”.

Questa scelta influenza la tipologia di risposte ricevute dai bot, le quali si adattano alle caratteristiche selezionate. Michael Sayman – creatore della piattaforma – ha spiegato che l’intento è quello di offrire agli utenti uno strumento in cui gli utenti possano sentirsi ascoltati e, al contempo, superare il senso di isolamento comune nei social tradizionali.

Le prime recensioni evidenziano che, anche provocando i bot con sarcasmo o trolling, le risposte ricevute risultano coerenti.

 

SocialAI: implicazioni etiche e sociali

La piattaforma, seppur innovativa, solleva anche importanti domande etiche e sociali.

Se da un lato offre uno spazio sicuro, particolarmente utile per chi soffre di ansia sociale, dall’altro esiste il rischio di isolare ulteriormente le persone, creando un ambiente artificiale che non rispecchia le complessità delle interazioni umane reali.

SocialAI mette inoltre in evidenza le crescenti capacità dell’intelligenza artificiale nel simulare conversazioni autentiche, sollevando interrogativi sul futuro delle relazioni online e su come percepiremo le interazioni digitali nei prossimi anni.

 

SocialAI e GDPR

SocialAI, per essere conforme al GDPR, deve garantire la protezione e il corretto trattamento dei dati personali degli utenti, rispettando i loro diritti e fornendo trasparenza sulle modalità di funzionamento della piattaforma e dell’IA.

Rispetto al GDPR, emergono alcuni punti essenziali da tenere in considerazione in relazione alla piattaforma SocialAI:

Raccolta e trattamento dei dati personali: secondo il GDPR, è necessario che SocialAI garantisca la raccolta dei dati personali in maniera trasparente e con il consenso esplicito degli utenti. Inoltre, l’informativa sulla privacy deve essere chiara, accessibile e deve fornire spiegazioni agli utenti circa il trattamento dei dati, per quali finalità, e con chi potrebbero essere condivisi.

Sicurezza dei dati e diritti degli utenti: SocialAI deve assicurare che i dati degli utenti siano protetti da accessi non autorizzati o da eventuali violazioni di sicurezza. Questo implica l’adozione di misure tecniche e organizzative adeguate, come crittografia e pseudonimizzazione dei dati personali.

In aggiunta, SocialAI dovrebbe implementare meccanismi per consentire agli utenti di esercitare il diritto diritto di accesso, che permette di sapere quali dati personali vengono trattati, e il diritto alla cancellazione (diritto all’oblio), che consente agli utenti di richiedere la cancellazione dei propri dati.

Implicazioni sull’intelligenza artificiale: sebbene non specificamente regolata dal GDPR, l’uso dell’intelligenza artificiale nelle interazioni pone ulteriori questioni di trasparenza e accountability. Gli utenti dovrebbero essere informati chiaramente che stanno interagendo con dei bot e non con esseri umani. Inoltre, il GDPR richiede che i processi decisionali automatizzati, se applicati, siano spiegabili e comprensibili.

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