La nuova legge sull’obbligo delle vaccinazioni, ancora molto discussa, si arricchisce di un provvedimento urgente del garante per consentire un trattamento dei dati non previsto dalla normativa sui vaccini se non dal 2019.
Il decreto legge n. 73 del 7 giugno 2017
Le vaccinazioni obbligatorie per bambini e ragazzi da zero a 16 anni sono state portate a 10 e comprendono:
- antipoliomielitica;
- antidifterica;
- antitetanica;
- antiepatite B;
- antipertosse;
- anti Haemophilus influenzae di tipo b;
- antimorbillo;
- antiparotite;
- antirosolia;
- antivaricella.
In caso in cui il genitore si opponga alle vaccinazioni, esso potrà essere multato con una sanzione che va dai 100 ai 500 euro e non sarà possibile iscrivere il bambino a scuole per l’infanzia o asili. Il bambino avrà in ogni caso accesso alle scuole dell’obbligo.
Perché i vaccini sono diventati obbligatori?
Se fino ad ora era stato privilegiato un percorso di adesione “consapevole e volontaria” delle vaccinazioni, ora il Ministero della salute si trova ad imporre le vaccinazioni per correggere una tendenza preoccupante.
A partire dal 2013, infatti, si è registrato un progressivo trend in diminuzione del ricorso alle vaccinazioni, sia obbligatorie sia raccomandate. L’organizzazione mondiale della sanità specifica come sia indispensabile raggiungere una copertura vaccinale del 95% della popolazione, soglia minima per il raggiungimento della cosiddetta “immunità di gruppo (o di gregge)”. Solo al di sopra di questa soglia, per alcune malattie, si garantisce che il microrganismo responsabile smetta di circolare proteggendo anche gli individui non vaccinati.
Il provvedimento urgente del Garante
Per rispondere alla richiesta dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e di numerose altre amministrazioni su scala nazionale, il Garante ha pubblicato un provvedimento urgente che prevede la possibilità di uno scambio automatico di dati sulla regolarità vaccinale al fine di favorire il rispetto degli obblighi vaccinali.
Nello specifico:
- Le scuole possono trasmettere l’elenco degli iscritti alle aziende sanitarieterritorialmente competenti. Tali elenchi potranno essere usati per l’avvio delle procedure previste (ad esempio la convocazione dei genitori), e per la pianificazione delle attività necessarie a mettere a disposizione dei genitori la documentazione prevista dal decreto.
- Le aziende sanitarie, di propria iniziativa, possono già inviare alle famiglie i certificati o altre attestazioni vaccinali per consegnarli alle scuole, senza dover aspettare che siano i genitori stessi a richiederli, nonché inviare altre comunicazioni relative agli obblighi vaccinali.
La comunicazione ai genitori sugli obblighi vaccinali variano da regione a regione.
Il Garante motiva con queste parole la scelta di adottare tale provvedimento: “Per aiutare ulteriormente famiglie, scuole e regioni, abbiamo ritenuto ora necessario intervenire, nei limiti che ci sono consentiti dalla legge, per semplificare la vita alle famiglie e consentire un più celere flusso di dati. Ci auguriamo che questo provvedimento ristabilisca chiarezza e limiti i possibili rischi legati a uno scambio dati effettuato in assenza di una regolamentazione omogenea su tutto il territorio”.
“Con il nostro provvedimento è ora consentita la trasmissione dei registri degli iscritti dalle scuole alle Asl. Al momento, invece, manca un’adeguata base regolamentare che consenta il flusso inverso, ovvero la trasmissione di dati sensibili dalle Asl alle scuole. Resta naturalmente ferma la nostra disponibilità a esaminare ogni soluzione normativa che possa eventualmente introdurre ulteriori semplificazioni”.