Il riconoscimento facciale in guerra, ovviamente senza consenso.

Il sistema di riconoscimento facciale potrebbe consentire di riconoscere infiltrati nemici, oppure di riconoscere le vittime di guerra.

Tutto questo grazie ad un database che raccoglie i dati di migliaia di volti, raccolti però senza alcun consenso.

Un metodo illegale e sanzionato in diversi Paesi.

In Italia, il Garante per la Privacy, aveva sanzionato ClearView con una multa da 20 milioni (qui l’articolo), ma in guerra tutte le libertà personali rischiano di cadere.

In Russia i sistemi di riconoscimento facciale vengono utilizzati per registrare anche le voci del dissenso.

In questa intervista, Guido Scorza ci illustra come e perché funziona il riconoscimento facciale e soprattutto i margini di errore durante il processo.

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