Nel corso del 2023 l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha riscosso circa 8 milioni di euro in sanzioni. Durante quest’anno si è verificata una diffusione massiva delle tecnologie di Intelligenza Artificiale, che ha portato il Garante a intervenire in diverse situazioni.
2023: le sanzioni riscosse
Durante il 2023 sono stati notificati al Garante 2.037 data breach da parte di soggetti pubblici e privati. Le violazioni nel settore pubblico hanno riguardato soprattutto Comuni, istituti scolastici e strutture sanitarie, mentre nel settore privato sono state coinvolte sia PMI e professionisti che grandi società dei settori delle telecomunicazioni, energia, banche e servizi.
Sono stati adottati complessivamente 634 provvedimenti collegiali nel corso dell’anno, con risposte a 19.281 reclami e segnalazioni sul marketing, dati online delle amministrazioni, sanità, giustizia, cyberbullismo, sicurezza informatica, settore bancario e finanziario e lavoro. Il Garante ha anche emesso pareri su atti normativi riguardanti la digitalizzazione della pubblica amministrazione, sanità, fisco, giustizia e istruzione.
Le ispezioni e gli accertamenti effettuati nel 2023 hanno coinvolto diversi settori, dal controllo a distanza dei lavoratori alla ricerca scientifica, dalle tecnologie di riconoscimento facciale alla cybersecurity.
Il Garante ha collaborato con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale per le Linee guida sulla conservazione delle password. Con oltre 19.200 quesiti risposti, l’Autorità ha affrontato principalmente questioni legate all’applicazione del GDPR e ai Responsabili del trattamento dei dati, oltre a tematiche come il telemarketing, la videosorveglianza, la salute, la ricerca e l’intelligenza artificiale.
Conclusioni
Complessivamente, il 2023 è stato un anno intenso per il Garante della Privacy, con un focus particolare sull’Intelligenza Artificiale, la protezione dei dati personali e la sicurezza digitale.
L’Autorità ha adottato misure cruciali per garantire trasparenza e sicurezza sulle piattaforme digitali, ha vigilato sull’uso dei dati biometrici e ha dato grande importanza alla tutela online dei minori.
Sono stati affrontati anche temi come la videosorveglianza sul luogo di lavoro, il telemarketing aggressivo e la divulgazione di dettagli sensazionalistici.
Il Garante ha emesso numerosi pareri e sanzioni, segnalando reati alle autorità competenti e conducendo ispezioni approfondite in diversi settori.
Nel complesso, l’anno ha confermato l’impegno dell’Autorità a difendere i diritti fondamentali e a garantire una corretta gestione dei dati in un contesto sempre più digitale e complesso.