In Brasile, Facebook è stato condannato dal Segretariato nazionale dei consumatori (Senacon) a pagare una multa di 6,6 milioni di real, (pari a circa 1,25 milioni di euro) per la fuga di dati personali degli utenti brasiliani nell’ambito della vicenda “Cambridge Analytica”.
I dati degli utenti brasiliani erano stati trasmessi nel 2018 alla società di consulenza di marketing politico Cambridge Analytica, ingaggiata per supportare Donald Trump nella campagna elettorale statunitense.
Secondo il ministero della Giustizia e della Pubblica Sicurezza, tra gli 87 milioni di account di utenti brasiliani che erano stati esposti alla violazione dei dati personali, sarebbero stati 443.000 gli account a cui erano stati inviati contenuti politici relativi all’allora candidato alla presidenza americana.
In base a quanto ha dichiarato il ministero in una nota, nell’indagine, è stato ritenuto che la condivisione illegale di dati è avvenuta attraverso l’installazione di un’app per il test della personalità, “This Is Your Digital Life“.
A seguito della mancata presentazione di informazioni sulle impostazioni sulla privacy, il Senacon aveva concluso che Facebook avesse commesso pratiche abusive nei confronti degli utenti brasiliani e pertanto, aveva imposto la sanzione.
Come riferisce il ministero della Giustizia e della Pubblica Sicurezza, la sanzione avrebbe potuto essere ridotta fino al 25% “se il social network non avesse impugnato la decisione”.
Ma nonostante che nel luglio 2022, la stessa Senacon avesse sospeso la condanna “per garantire l’ampia difesa di Facebook”, la società statunitense avrebbe però continuato a sostenere che non c’erano prove che i dati brasiliani fossero stati trasferiti a Cambridge Analytica e che, quindi “non ci sarebbe bisogno di parlare di uso illecito o di esposizione illecita di tali dati”.
La tesi di Facebook non è però stata accolta dal Senacon, che ha confermato la sanzione.