L’intelligenza artificiale ha introdotto nuove opportunità, ma anche significative preoccupazioni, specialmente in relazione al furto di identità. Con l’evoluzione di tecnologie avanzate, come i software “deepfake“, diventa sempre più facile creare contenuti falsi che possono ingannare anche gli osservatori più attenti.
Software “deepfake”: il caso Deep-Live-Cam
L’intelligenza artificiale sta avanzando a un ritmo tale che diventa sempre più complesso distinguere un contenuto falso dalla realtà. Le nuove tecnologie, inoltre, possono essere utilizzate anche da persone con intenzioni malevoli.
Un esempio significativo è rappresentato da “Deep-Live-Cam“, un software che consente agli utenti di assumere l’identità di qualsiasi persona, utilizzandone l’aspetto non solo per creare video statici, ma anche per trasmettere in diretta streaming, replicando con sorprendente precisione sia la morfologia del viso che le espressioni facciali.
Questo strumento, originariamente sviluppato per scopi legittimi come l’intrattenimento o l’educazione, può essere facilmente utilizzato da malintenzionati per rubare l’identità di qualcuno. Questo tipo di furto di identità può avvenire in contesti come videoconferenze o trasmissioni live, dove un criminale può spacciarsi per la vittima con una qualità talmente elevata da ingannare persino chi conosce bene la persona reale.
Tuttavia, al di là di vaghe raccomandazioni sull’uso responsabile del software, nel rispetto delle leggi locali e con il consenso della persona interessata, non esiste alcuna documentazione che ne certifichi la conformità alla normativa sulla privacy.
Software “deepfake”: come tutelarsi?
Proteggersi dai software deepfake richiede un approccio multilivello che combina consapevolezza e tecnologie di sicurezza. Al fine di tutelarsi è necessario adottare i seguenti comportamenti:
- Educazione e consapevolezza: essere informati sui rischi associati ai deepfake è fondamentale. Le persone devono essere consapevoli che i video e le immagini che vedono online potrebbero non essere autentici;
- Tecnologie di Rilevamento: esistono strumenti specifici sviluppati per identificare i deepfake analizzando anomalie nei video o nelle immagini, come imperfezioni nei movimenti o nella sincronizzazione del suono con le labbra. Inoltre, l’impiego di firme digitali può essere utile per garantire l’integrità dei file video e audio;
- Protezione dei dati personali: è fondamentale ridurre la quantità di contenuti personali condivisi online può limitare la possibilità che qualcuno crei un deepfake convincente utilizzando la propria immagine. È anche opportuno utilizzare impostazioni di privacy rigorose sui social media e altre piattaforme per limitare chi può accedere alle proprie immagini e video;
- Strumenti di autenticazione: l’impiego di tecniche come il riconoscimento facciale o vocale con più livelli di sicurezza possono aiutare a distinguere tra una persona reale e una sua imitazione digitale.
In aggiunta, l’uso di codici di autenticazione unici durante le videoconferenze o altre comunicazioni sensibili può aiutare a garantire che l’interlocutore sia effettivamente chi dice di essere.
Combattere la diffusione e l’uso malevolo dei deepfake richiede un impegno continuo da parte di individui, aziende, istituzioni e governi per adattarsi alle nuove sfide tecnologiche e proteggere la sicurezza e la privacy delle persone.