Furto d’identità 2025: minacce digitali in evoluzione

Nel mondo digitale del 2025, il furto d’identità ha assunto una dimensione sistemica, evolvendosi per complessità, tecnologie impiegate e categorie colpite.

Il nuovo “2025 Trends in Identity Report” dell’Identity Theft Resource Center – ITRC – illustra uno scenario in cui la criminalità informatica non accenna a rallentare.

Se da un lato diminuiscono le denunce, dall’altro aumentano i danni subiti da chi cade vittima delle frodi, con un impatto significativo non solo economico ma anche sociale.

 

L’AI al servizio del crimine digitale

Tra le tendenze più preoccupanti individuate dal report vi è l’impiego dell’intelligenza artificiale da parte dei criminali.

I truffatori digitali sfruttano l’AI generativa per costruire email, siti web, chatbot e persino voci sintetiche difficili da distinguere da quelle autentiche, aumentando l’efficacia di phishing e impersonificazione.

Gli attacchi sono sempre più mirati: la tecnologia consente ai cybercriminali di colpire meno persone, ma con maggiore precisione, inducendo le vittime a rivelare dati personali, accedere ai propri dispositivi o eseguire azioni compromettenti.

 

Account Takeover e creazione fraudolenta di profili

Nel 53% dei casi segnalati all’ITRC, il furto di identità si concretizza nel cosiddetto account takeover: l’accesso non autorizzato ad account esistenti, che vanno dai conti bancari (22%) ai profili social (19%), fino ai sistemi di pagamento digitale.

Parallelamente, il 36% delle segnalazioni riguarda la creazione di nuovi account a nome della vittima, con finalità di frode: carte di credito (30%), conti bancari (11%), prestiti e affitti fittizi.

Si registra anche un’impennata nei casi di falsi contratti di locazione (+102%) e prestiti studenteschi fraudolenti.

 

Truffe in crescita: impersonificazione e offerte di lavoro

Le tecniche di truffa più diffuse nel 2025 includono:

  • Impersonificazione (34%) di aziende, enti pubblici, banche o persone conosciute;
  • Offerte di lavoro false (10%);
  • Google Voice scam (9%).

Da segnalare l’ascesa delle truffe legate alle criptovalute (+503%) e ai pedaggi stradali, che sfruttano l’urgenza o la confusione dell’utente per indurlo all’errore.

 

Verso una cultura della prevenzione

Un dato incoraggiante emerge però dal report: cresce il numero di persone che si rivolge all’ITRC prima di subire un attacco, a dimostrazione di una crescente consapevolezza dell’importanza della protezione dell’identità.

Le principali misure di difesa raccomandate includono:

  • Autenticazione a due fattori (2FA)
  • Controllo regolare dei movimenti bancari e del credito
  • Diffidenza verso link e comunicazioni non richieste
  • Mantenere sicuri documenti fisici e digitali
  • Segnalazione immediata di utilizzi impropri

 

Difendersi nell’era del furto digitale

Il furto d’identità nel 2025 non è un rischio remoto ma una realtà quotidiana, in continua evoluzione. Nessun individuo o organizzazione può considerarsi immune.

Per questo, investire nella sicurezza dei dati, nella formazione del personale e in strumenti di monitoraggio e prevenzione proattiva è oggi una priorità strategica.

La resilienza digitale non è solo una questione tecnica, ma una cultura da promuovere, condividere e aggiornare costantemente.

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